La molitura, insieme alla qualità delle olive, è processo fondamentale per ottenere un olio di qualità. Nel tempo, ai sistemi tradizionali, si sono sostituiti quelli meccanizzati resi sempre più efficienti.

Nel corso del 2013, grazie ad un progetto di filiera cofinanziato da Regione Toscana e Comunità europea, i frantoi sociali del Valdarno hanno investito nell’ammodernamento dei propri impianti per la molitura, passando a un sistema cosiddetto di “terza generazione”.

Nei sistemi di “prima generazione”, quelli che a partire dagli anni Settanta del Novecento avevano sostituito i più antichi e tradizionali metodi di molitura, era prevista l’immissione in centrifuga di acqua potabile insieme alla pasta d’olive.

I risultati finali della lavorazione, oltre l’olio, erano sansa con umidità al 50% e acque di vegetazione difficili a smaltire. Negli anni Novanta, un’ulteriore evoluzione tecnologica (sistemi di “seconda generazione”), diffuse l’adozione d’impianti a centrifugazione a due fasi che contenevano sensibilmente il consumo di acqua potabile e la produzione di acque di vegetazione, ottenendo una sansa ad alto tasso di umidità.

Il nuovo sistema azzera l’uso di acqua potabile e riduce sensibilmente la necessità di energia. La molitura separa completamente il nocciolino dalla polpa, facendo in modo che nocciolino e sansa possano trovare altri utilizzi. Il primo quale combustibile per impianti di biomasse, la seconda almeno come ammendante in agricoltura o combustibile a sua volta. In più, l’olio estratto con questo sistema è più ricco di polifenoli e maggiormente aromatico. Proprio l’alta percentuale di polifenoli, ovvero di molecole antiossidanti naturali, garantisce effetti biomedici positivi a livello cardiovascolare e contribuisce a rallentare l’invecchiamento delle cellule. Infine, la nuova tecnologia di molitura, consente di avere una maggiore resa produttiva.

L’Olio Cassia Vetus è, quindi, grazie alla bontà delle olive delle colline valdarnesi e ai nuovi sistemi di molitura, un olio di qualità assoluta.